La notizia non è nuova, nel senso che pure in passato si era presentata. Ma questa volta ci sono molte più compagnie aeree (e Paesi) in ballo. In un’epoca di aviazione in crisi, con i prezzi dei carburanti alle stelle e – alle spalle – il calo di passeggeri dovuto alla pandemia, le compagnie aree si interrogano su come abbassare i costi. Dalle ali modificati per i Boeing 737 di Ryanair ai tagli di personale, ora si passa a uno degli elementi simbolo di un volo: il doppio pilota in cabina. La proposta dalle principali aviolinee è chiara: eliminare il secondo pilota a bordo. Il motivo? Risparmiare, riducendo i costi operativi dei vettori e togliendo – allo stesso tempo – la pressione sul mercato dei piloti, non in grado di soddisfare appieno a domanda.
Sono oltre 40 gli Stati che avrebbero chiesto formalmente a Icao, l’organizzazione internazionale dell’aviazione civile, di rivedere le norme attualmente in vigore, ovviamente con i parametri di sicurezza in primo piano. Al lavoro, sullo stesso piano, ci sarebbero anche gli esperti di Easa, l’agenzia europea per la sicurezza area, fianco a fianco con quelli di Airbus. Si vocifera addirittura di una data operativa: il 2027. Praticamente dietro all’angolo.
Certo, le perplessità rimangono parecchie e si riferiscono tutte a uno dei pilastri della sicurezza in volo: la ridondanza. Così come per la strumentazione elettronica, idraulica ecc, la presenza del secondo pilota a bordo serve a consentire la regola del controllo incrociato nelle varie fasi del volo e garantisce che in caso di malore ci sia qualcun altro in grado di gestire l’aeroplano. Un’ipotesi sì remota ma che ha dei precedenti, di cui uno molto recente: è di pochi giorni fa la notizia di un pilota – comandante di un Embraer 175 della compagnia American Eagle – svenuto nelle fasi di decollo e poi deceduto in ospedale. In questo caso, è stato grazie al secondo pilota che gli oltre 50 passeggeri sono rientrati a terra con una procedura di atterraggio di emergenza dopo il malore del primo ufficiale.
L’Easa vorrebbe procedere per step successivi: nel 2027 le prime prove solo su voli con rotte semplici e con METAR favorevoli nella tratta per tenere poi il pilota unica a partire dal 2030.
Sull’argomento e sulle ritrosie nel settore e tra i passeggeri, è intervenuto pure Alexander Feldman, presidente della divisione Sudest asiatico di Boeing. “La tecnologia per la guida mono-pilota è già realtà – ha spiegato – dipende solo dagli enti regolatori e dai passeggeri la decisione. Succederà quando si sentiranno a loro agio”. Tecnologia e piloti in carne ed ossa e ricorrenze: senza voler esprimere alcun giudizio, è chiaro che lo sviluppo tecnologico negli ultimi 60 anni ha già cambiato molto: tutti ci ricordiamo i cockpit dei liner con a bordo un primo ufficiale, un ingegnere, un operatore radio e un navigatore, no?