Anche solo dal titolo dell’articolo odierno (e ovviamente dalla foto), risulta abbastanza semplice capire di quale mezzo andremo a parlare. Ad essere più precisi, ripercorreremo brevemente un suo curioso ed ancora imbattuto record. Il Concorde non ha quindi certo bisogno di presentazioni, sebbene la sua storia non sia stata delle più gloriose, ha certamente lasciato un segno indelebile nel mondo dell’aviazione. Ancora oggi, molti dei progetti più ambiziosi che riguardano lo sviluppo di aeromobili supersonici, si rifanno proprio a quell’aereo che ha visto il suo primo volo nello stesso anno dell’allunaggio dell’uomo.
L’impresa che il Concorde è riuscito a portare a termine con successo, ed in questo caso parliamo di un vero Guinness dei Primati, è la traversata transatlantica più veloce mai registrata. Il giorno 7 febbraio 1996 Il volo British Airways, cui equipaggio era composto dal capitano Leslie Scott, il primo ufficiale Tim Orchard e l’ingegnere Rick Eades, riuscì a compiere il viaggio dal JFK di New York all’aeroporto di Londra Heathrow in sole 2 ore, 52 minuti e 59 secondi. L’aereo ha percorso 6.035 km (3.259 NM) a una velocità media di 2.010 km/h (1.085 nodi).
Ovviamente, già di per sé questa tipologia di aereo aveva drasticamente ridotto i tempi di percorrenza della tratta transatlantica più celebre al mondo, ma in quel preciso giorno d’inverno, si passò alla storia.Il vocabolo preciso non è lì per caso. Infatti il record non è stato solo frutto di un volo un pò più fortunato del solito. Al contrario, esso è stato il risultato di una meticolosa preparazione affinché non ci fossero intoppi nella sua riuscita.
Partendo proprio dal mese, febbraio fu scelto come quello più adeguato per il tentativo. Il mese più corto dell’anno offriva una temperatura dell’aria superiore rispetto alla norma e una velocità del vento alquanto ottimale. L’equipaggio avrebbe anche sfruttato i jet stream (flussi d’aria canalizzati) per aumentare ulteriormente la velocità. Una volta in volo, fattore di fondamentale importanza, era quello di raggiungere la velocità Mach 2 (praticamente il doppio della velocità del suono) e mantenerla per il più a lungo possibile. Ovviamente oltre alla pianificazione della velocità media di crociera, di come raggiungerla, delle masse d’aria ecc. Un altro elemento cruciale è stato quello di cercare di fare in modo che non ci fossero ritardi, soprattutto in fase di decollo e atterraggio dove è più che mai fondamentale la comunicazione con l’ATC. Inoltre, sia il punto di partenza che la destinazione consistevano in due aeroporti internazionali fortemente trafficati, anche per l’epoca. Il tutto doveva comunque essere svolto nel pieno rispetto delle rigidissime norme di sicurezza. È inoltre curioso far notare come solo poche persone fossero a conoscenza del tentativo di battere il record in quel preciso volo. Tra coloro che non lo sapevano c’erano i passeggeri e l’equipaggio di cabina a bordo. I piloti volevano evidentemente completare l’impresa prima di annunciare il loro successo al mondo.
Effettivamente, i calcoli dell’equipaggio si rivelarono più che accurati, non ci furono ritardi nel decollo, la velocità di crociera prevista venne raggiunta in tempi congrui, un unico possibile ostacolo vi però fu nella fase di atterraggio. La pista designata, prevedeva che tutti i voli si avvicinassero da est, ma il Concorde proveniva da ovest. Il controllo del traffico aereo di Heathrow esitava quindi nel consentire l’avvicinamento del volo in questione; ciò avrebbe potuto potenzialmente infrangere il tentativo di record che fino a quel momento sembrava procedere senza criticità. Storia narra però, che l’equipaggio, non si sa come e soprattutto non si sa se sia stato chiuso un occhio sulla questione sicurezza (si spera di no), sia riuscito a convincere i controllori ad atterrare eseguendo la manovra provenendo da ovest. Il G-BOAD (codice di registrazione assegnato a quello specifico aereo) atterrò così con successo a Londra Heathrow, avendo così portato a compimento il volo transatlantico più veloce nella storia. Da segnalare che proprio l’aeromobile protagonista di questo primato è esposto ed aperto al pubblico presso l’“Intrepid Sea-Air-Space Museum” di New York.
Ad oggi, i voli transatlantici che riguardano la tratta Londra-New York, durano in genere dalle 6 alle 7 ore. Anche in presenza di condizioni meteo molto favorevoli, per un aeromobile subsonico è impossibile raggiungere la velocità del Concorde. Sebbene non ai livelli del suddetto mezzo, l’8 febbraio 2020 ha visto infrangere un nuovo record, sempre da parte di un volo British Airways. I forti venti della tempesta Ciara hanno permesso ad un Boeing 747, operante con il volo BA 112, di volare da New York a Londra in sole 4 ore e 56 minuti, un record transatlantico subsonico. Il jet ha raggiunto una velocità al suolo di 1.328 km/h (717 nodi), ma non ha tecnicamente infranto la barriera del suono poiché non stava volando in modo supersonico rispetto all’aria circostante. Assumendo di non dover porre limiti allo sviluppo tecnologico, restiamo in attesa di vedere infranto il record stabilito dal Concorde.
In foto, il Concorde G-BOAD presso l’Intrepid Sea-Air-Space Museum di New York.