Sebbene spesso ci si lamenti di quanto elevate arrivino ad essere le tariffe di parcheggio, soprattutto nelle immediate vicinanze degli aeroporti, questa volta oggetto della vicenda non è un’autovettura, bensì un aereo.
Si tratta di un Antonov AN-124 di proprietà della compagnia cargo russa Volga-Dnepr. Il mezzo in questione è fermo all’aeroporto Internazionale di Toronto-Pearson da più di 3 mesi a causa della stringente chiusura applicata dal governo canadese a tutti gli aerei russi.
Ad essere curiosa, ma soprattutto pesante a livello economico, è la tariffa di parcheggio che sarebbe prevista per una sosta così prolungata. Infatti, da regolamento, l’aeroporto canadese applica per quel particolare spazio di parcheggio (commisurato all’aeromobile), circa 0,74$ al minuto. Il che equivarrebbero a circa 1065$ al giorno.
Tenendo conto che il mezzo è fermo all’aeroporto di Toronto esattamente dal 27 febbraio, ad oggi il costo totale per il parcheggio ammonterebbe a circa 102.300$. Una cifra non proprio di poco conto.
L’aereo era giunto in Canada – passando per la Cina – con lo scopo di consegnare test COVID rapidi. I piani prevedevano però una sua ripartenza subito dopo, alla volta dell’Europa ma, a causa delle sanzioni applicate, questo non è stato possibile.
Il portavoce di Transport Canada, Hicham Ayoun, ha dichiarato: “L’aereo non è in grado di partire nello spazio aereo territoriale canadese in quanto violerebbe il NOTAM. Quest’ultimo rimane in vigore e al momento non ci sono piani per apportare revisioni o cambiarlo”.
Ayoun ha inoltre aggiunto che l’AN-124 è l’unico aereo attualmente colpito dal divieto federale sugli aerei russi. Il divieto totale del Canada si applica agli aeromobili di proprietà o registrati dalla Russia, nonché agli aerei “noleggiati, gestiti o altrimenti controllati” da una persona collegata alla Federazione Russa o da una società o entità russa.
Da queste parole, sembra quindi che l’intricata situazione non sia destinata a risolversi presto.
In foto, l’AN-124.